Dalla sua filmografia si potrebbe ipotizzare che se fosse nato in America sarebbe stato una sorta di Robert De Niro. Meticoloso e rigoroso, una manciata di film alle spalle e una carriera esemplare e strepitosamente costituita da ruoli seri, David Coco è un attore di rinnovata vitalità e di totale eclettismo anche se il cinema ce lo mostra nelle previste vesti del siciliano mafioso, che però non è un limite alla sua sublime recitazione.
Dopo essersi diplomato presso la scuola Arte Moderna del Teatro Stabile di Catania, segue diversi corsi di recitazione a Londra, San Miniato e Pisa, lavorando in numerosi spettacoli.

Su grande schermo
Esordisce cinematograficamente nella pellicola di Aldo Lado La chance (1994), successivamente si fa notare per il ruolo di Alessio ne L’amore di Màrja (2002) con Lucia Sardo, Vincenzo Peluso e Nino Frassica. È sua la faccia dietro le sbarre della locandina di Segreti di stato (2003) di Paolo Benvenuti ed è lui il protagonista del film.

Nel piccolo schermo
Particolarmente apprezzato anche nel piccolo schermo partecipa alla miniserie tv E poi c’è Filippo (2006) di Maurizio Ponzi, seguita dal film tv Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra (2006) dei fratelli Frazzi, senza dimenticare il film tv Eravamo solo mille (2007) di Stefano Reali. Nel 2007, è il protagonista de L’uomo di vetro (2007) di Stefano Incerti, ma il suo ruolo migliore rimane quello ne L’ultimo dei Corleonesi (2007) di Alberto Negrin, dove si mostra saggiamente contenuto, quasi ferreo, ed esplora con maestria la perfidia della mafia, con quella segreta solitudine che è comune anche all’attore. Veramente unico e inimitabile. Sempre per la tv nel 2008 prende parte a due miniserie, Un caso di coscienza 3 e Il bambino della domenica, e al film In nome del figlio